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Processo Storia - 10-10-2005
CAMERINO (Macerata) - E' dal 9 maggio che il giudice di Camerino Luigi Tosti si rifiuta di tenere le udienze: e questo perché il Ministero di Giustizia omette di rimuovere i simboli religiosi dalle aule, oppure di autorizzarlo ad esporre i suoi. Ora, a distanza di quasi cinque mesi, il magistrato ha inoltrato una lettera al Ministro Castelli e alla Corte dei Conti con la quale, dopo aver affermato che "i Cittadini italiani hanno il diritto, nella loro qualità di contribuenti, di non veder sperperato il proprio danaro", ha poi invitato "l'Amministrazione della Giustizia ad essere coerente con sé stessa, e cioè o a rimuoverlo dalla Magistratura (visto che l'Amministrazione ritiene di essere nel giusto) o a sospendere il pagamento degli stipendi".

"Ritengo immorale la percezione degli stipendi -ha concluso il magistrato - sicché invito l'Amministrazione a sospenderne l'erogazione, quantomeno sino alla definizione del contenzioso perché, in caso contrario, sarò costretto a restituirli".

Con altra lettera, spedita lo stesso giorno, Luigi Tosti ha invitato il Presidente della Repubblica ad inviargli cinque copie del suo ritratto, da esporre nelle aule: "paradossalmente - ha spiegato il magistrato - nelle aule giudiziarie italiane è presente il crocifisso, cioè un simbolo partigiano che identifica solo i cattolici, mentre sono assenti i simboli che identificano l'unità nazionale".

"E' mia intenzione - preannuncia il magistrato - chiedere poi al Ministro di Giustizia, al Presidente della Repubblica ed al Sommo Pontefice l'autorizzazione a sostituire i crocifissi con i ritratti del Presidente della Repubblica, per fornire agli Italiani il riscontro oggettivo di quanto sia realmente "laica", indipendente e rispettosa dei diritti di eguaglianza la Repubblica Italiana. La discriminazione religiosa e razziale nasce quando un gruppo pretende di essere superiore agli altri e di meritare, per ciò stesso, dei privilegi. In epoche recenti l'uomo bianco di superiore razza ariana ha preteso di privilegiare la sua supposta superiorità impedendo ai neri ed agli ebrei di entrare nei locali pubblici. Oggi in Italia la situazione non è affatto diversa: i Cattolici marcano le pareti pubbliche col loro crocifisso e impediscono ai simboli di tutte le altre confessioni religiose e dei non credenti di entrare negli uffici pubblici, e questo perché ritengono, con una presunzione che trasmoda nel razzismo, di essere i soli depositari della Verità".

Luigi Tosti

Seguono le due lettere...
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